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Amare se stessi: come farsi scivolare le cose di dosso

Perché accumuliamo tanta tensione e tanti malumori? Perché ci avveleniamo di input negativi a tal punto da mettere a repentaglio le potenzialità del nostro cervello?

Siamo innanzi tutto sottoposti a un bombardamento di stimoli e di informazioni che surriscaldano le nostre percezioni. Siamo poi quindi naturalmente esposti a stress. E, almeno in molti casi, siamo abituati a prestare una smisurata attenzione a ciò che captiamo come attacco.

Talvolta siamo proprio sovraccarichi. Ma se per alcuni versi questo è inevitabile o umano, per molti altri è il frutto di una mancata scelta.

Non serriamo le fila, non chiudiamo la porta alle tossine. Assorbiamo come spugne e non filtriamo. Ci impregniamo fino ad intasare il cervello.

Basta un segnale, una voce, una parola mal detta magari in maniera assolutamente casuale, per mandarci in tilt. Sta tutto lì fermo, occupa spazio e diventa difficile da gestire.

 

La scelta che dobbiamo fare per farci scivolare di dosso il surplus, le cose che non sono importanti, i pungoli che producono solo affaticamento, è quella di attivare il setaccio.

 

Dobbiamo cioè evitare di appesantirci in modo inutile e dannoso. Questo vuol dire allargare le maglie: far passare quello che non conta e trattenere ciò che invece merita di essere conservato. Quest’attività di “selezione” è importante per non dire vitale. Evita di farci finire preda delle tossine. La nostra salute deriva anche da questa operazione di pulizia, da questo processo di lucida valutazione del valore che hanno informazioni e input.

Farsi scivolare le cose di dosso è un aiuto fondamentale alla vita. La leggerezza che ne ricaviamo ci permette di dedicare attenzioni ed energie a ciò che giustamente ha ragione di entrare e restare nei nostri pensieri.

Significa amarsi perché è una grande protezione del proprio cervello, delle proprie capacità e conoscenze, dei propri stati d’animo e delle proprie possibilità. Significa amarsi perché ci cautela dall’avvelenamento.

 

Come imparare?

 

Per imparare a farsi scivolare le cose di dosso bisogna addestrarsi ad analizzare la realtà e l’ordine di priorità levando forza e vigore a ciò che è solo un attentato, vero o presunto, alla nostra tranquillità e al nostro essere. Al fine si presta molto preservare uno spazio personale di riflessione e quiete nel quale rigenerarsi e vedere tutto con il necessario distacco. Ovviamente per farsi scivolare di dosso le cose inutili o dannose è decisivo coltivare la fiducia in sé e una buona dose di “ottimismo”. In effetti una delle più temibili conseguenze dell’intossicazione è il rischio di perdere o non vedere occasioni e situazioni positive. Un rischio da scongiurare!

 

Il setaccio in modalità on è un potente alleato.

 

Basta iniziare a testarlo nella quotidianità, con le piccole noie che ci portiamo dentro ingigantendole e lasciando che ci soffochino. Smettere di rimuginarci su, scrollarle vie, rimuoverle, andare oltre, garantisce subito un passo più leggiadro.

Giovano sicuramente anche ironia e autoironia.

Il modo in cui ci poniamo, invece di amplificare l’onda fastidiosa può dissolverla. Lo sappiamo tutti bene. Quante volte basterebbe ridere di un piccolo disagio per impedire che monti come un fiume in piena?

Ultimo ma non ultimo c’è il nostro focus sul presente, quello abile a tenerci sul pezzo e non in balia di tutto quel pulviscolo che leggiamo (il più delle volte erroneamente, peraltro) come provocazione e dal quale ci facciamo turbare senza alcun risultato se non quello di soffrire.

Questo amore verso noi stessi ce lo dobbiamo. E lo dobbiamo alla grandezza della vita. Ci fa anche essere più gradevoli agli altri!

 

Stefano Pigolotti

 

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