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Come l’ambiente di lavoro influisce sulla produttività

Partiamo da due assunti fondamentali:

-luogo e contesto influiscono sul nostro benessere psico-fisico, sul nostro confort, sul nostro umore, sulla nostra concentrazione;

-le persone intorno a noi, quelle con le quali interagiamo, giochiamo, lavoriamo, condividiamo momenti di vita, possono esercitare su di noi tanto stimoli positivi quanto negativi.

Da molti anni è chiaro quanto la qualità di un ambiente sia essenziale, per la produttività, per la creatività, per aumentare la possibilità di raggiungere obiettivi.

Lo è tanto negli aspetti pratici ovvero nell’igiene complessiva, negli spazi, nei colori, nel livello di rumore, nelle temperature ideali per ciascuna stagione, quanto in quelli organizzativi: dagli orari a una serie di piccole e grandi azioni, scelte o servizi di supporto e conforto.

Tutto ciò si individua meglio calandosi nella singola realtà ma sicuramente in ognuna è opportuno mettere in campo la migliore possibile attenzione alla possibilità che lo svolgimento dell’attività lavorativa avvenga in un ambiente salubre, con strumenti adeguati e funzionanti, con elementi di arredo o di ausilio che rendano l’esercizio delle prestazioni più snello, agevole e leggero.

Facilissimo pensare a delle scrivanie di idonea grandezza, ben illuminate e dotate di sedie o poltrone ergonomiche. D’altra parte è altrettanto facile pensare a quelle dotazioni minime che costituiscono fattori di indispensabile sollievo: un distributore di acqua fresca, una macchinetta per il caffè, un locale dove è possibile consumare uno snack o un pasto, sono davvero ordinaria amministrazione.

Più sale il livello di comfort dell’ambiente più sale la produttività. È provato e verificabile in qualsiasi realtà: dall’azienda al negozio alla clinica.

Un buon ambiente di lavoro predispone alla felicità.

Il primo meccanismo umano che scatta è quello di sentirsi considerati e rispettati e questa è la condizione perfetta per sentirsi a proprio agio, per non aver voglia di guardarsi in giro a caccia di altre opportunità, per recarsi ogni giorno alla propria postazione con piacere. E non è tutto qui. Quando abbiamo a disposizione i giusti mezzi, quando lavoriamo in un luogo pulito e curato, quando possiamo sbrigare le nostre incombenze senza fare i salti mortali tra cose rotte, ristrettezze logistiche e assenza cronica delle più elementari comodità, accumuliamo molto meno stress e siamo nella situazione ideale per tirar fuori il meglio di noi.

Accanto a questi aspetti fisici e materiali conta ovviamente moltissimo il clima…non quello atmosferico ma quello interno al gruppo di lavoro, con i superiori, con il capo, con i colleghi.

Questo è un aspetto estremamente delicato sul quale in ogni contesto si dovrebbe investire moltissimo. Talvolta non servono ingenti risorse economiche ma la determinazione a trattare bene la più grande delle risorse, quella umana appunto. Favorire un buon clima di collaborazione è decisamente essenziale, per la forza del team, per la soddisfazione individuale, per i risultati finali.

Questa logica della produttività felice fondamentalmente fa leva sull’aumento di efficacia che possiamo registrare ponendo le giuste condizioni che favoriscono il benessere, di ognuno e di tutti.

Si diffondono i luoghi di lavoro che prevedono spazi e occasioni di socializzazione e relax, che destinano piccoli o corposi budget a iniziative di miglioramento dei luoghi e delle modalità di svolgimento delle attività, che mostrano crescente interesse ai bisogni e ai desideri dei lavoratori (dagli asili nido aziendali alle palestre, alle convenzioni commerciali, agli sconti per vacanze ai pranzi, alle cene di staff o allargati alle famiglie ai più svariati benefits).

Non dobbiamo però dimenticare che, oltre e accanto a questi validissimi interventi, a favorire un ambiente di lavoro ottimale è innanzi tutto una politica attenta allo scambio, al confronto, all’ascolto, alla valorizzazione delle qualità. Un ambiente di lavoro dinamico e aperto dove vigono regole di chiarezza e reciproca lealtà, viene tenuto acceso lo spirito di squadra, si appoggiano le interazioni, non può non registrare un salto di produttività.

La produttività aumenta infatti, in maniera serena, con il senso di appartenenza al gruppo e alla sua vision, con la percezione di essere utili agli obiettivi, con la responsabilità e il gusto della sfida che derivano da rapporti di fiducia, di stimolo, di incentivo.

A proposito di incentivo non è affatto sottovalutabile l’aspetto economico o, comunque, l’autentico riconoscimento degli apporti lavorativi.

 

Stefano Pigolotti

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