La premessa necessaria è che non è un invito al risparmio. Per quanto utile sia, ci mancherebbe, non è oggetto di questo post.
L’arte di mettere da parte è anche altro.
Partiamo dal buon vecchio proverbio che ci invita a imparare l’arte e a metterla da parte ovvero a fare tesoro di tutte le conoscenze e le esperienze, di qualsiasi specializzazione e di qualsiasi abilità, perché tutte prima o poi possono tornarci utili.
Difficile contraddirlo. Ogni lezione può servire al nostro cammino, tutto ciò che sappiamo consente la nostra crescita personale.
Il fatto è che talvolta, non teniamo solo il nostro patrimonio di informazioni in archivio per ogni evenienza, ci facciamo bloccare e boicottare da ciò che abbiamo accumulato di negativo. Non solo. Alle volte facciamo una catasta indistinta di buono e cattivo cianfrusaglie incluse, senza filtri e senza selezione di importanza e valore.
L’arte di mettere da parte si rivela invece essenziale per
sgombrare la nostra mente-bagaglio dalla zavorra.
Alimentata dal pensiero critico ci aiuta a trattenere a nostra disposizione ciò che può aiutarci e a scartare ciò che si rivela solamente un freno, un orpello inutile, una deviazione pericolosa, un’insicurezza fastidiosa.
Capita spesso che maglie troppo strette non facciano scivolare via un momento, un volto, una parola, una sensazione, che si rivelano una castrazione. Ci avete fatto caso?
Non bisogna far spallucce a tutto e tutti, non è il caso di perdere quello che la vita nel bene e nel male ci ha fatto conoscere e provare, non è opportuno non giovarsi di ciò che il tempo ci ha insegnato, ma è sicuramente fondamentale invece saper scegliere cosa tenere saldamente in memoria e cosa è bene dimenticare.
L’arte di mettere da parte è l’arte di liberarsi dai fardelli assurdi ma anche quella di soppesare, mediare, superare. C’è sempre qualcosa cui dare sepoltura. C’è un presente che non può essere sempre ostacolato dal passato. C’è una conoscenza che deve essere costantemente implementata e aggiornata. Può darsi che quello che abbiamo studiato anni fa, ad esempio, sia anacronistico. Può darsi che nella situazione in cui ci troviamo oggi ci siano nuove variabili da considerare e la soluzione più efficace non è certamente quella di restare ancorati al dato di ieri.
Capita anche che sia qualcosa di spiacevole, come un litigio o un’accusa o una ramanzina, a essersi insinuato nella risma di fogli che teniamo come manuale di istruzioni.
Eppure anche per queste può arrivare il momento di essere messe da parte. Siamo cresciuti e di una critica, di un equivoco, di un incidente, dobbiamo fare soltanto un falò. Nella vita e nel lavoro l’arte di mettere da parte è leggerezza per affrontare a viso franco e senza troppi lacciuoli le sfide.
È facile, se acquisiamo il concetto di <dispensa buona>:
immagazziniamo ciò che è sano e nutriente,
destiniamo alla spazzatura ciò che non lo è.
Stefano Pigolotti