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Paura di non essere abbastanza?

Paura di non essere o paura di non fare abbastanza?

Nel mondo dell’immagine e del fare, spesso misuriamo il nostro valore per come appariamo agli occhi degli altri e per quante cose facciamo oppure quanti successi e risultati abbiamo ottenuto nella nostra vita.

Nella maggior parte dei casi, tutto ciò ha a che fare con la professione che svolgiamo, perché gran parte della nostra giornata è dedicata al lavoro. Anche la maggior parte delle nostre relazioni sono intessute nel mondo del lavoro, e il confronto con i successi e insuccessi altrui è quasi automatico.

Dimentichiamo, però, che successo significa “far accadere le cose”. Ciascuno di noi nella propria vita fa accadere le cose e crea una realtà. Per questo, piuttosto che fare un paragone con ciò che altri fanno e ottengono, sarebbe molto bello essere consapevoli di ciò che sappiamo creare nella nostra quotidianità.

Essere è molto diverso da fare! Non riguarda semplicemente i nostri comportamenti; è molto di più.

E’ la nostra essenza! E’ ciò che emaniamo per il semplice fatto di esistere. La nostra essenza non è misurabile. Può essere da noi osservata, conosciuta, apprezzata, manifestata. Mai misurata.

E’ differente per ciascuno di noi. Le nostre nonne direbbero: “è la pasta di cui siamo fatti”. Ciascuna pasta ha il proprio profumo e il proprio sapore; anche quando è stata fatta con gli stessi ingredienti, le mani che le hanno dato forma sono differenti.

 

SCOPRIRE NOI STESSI

Rivestire un ruolo professionale o sociale, qualche volta non ci permette di esprimere al meglio ciò che siamo nel profondo.

Ruoli, regole e convenzioni possono allontanarci dalla nostra vera natura, ma è indispensabile mantenere sempre dei punti di contatto con noi stessi per poterci esprimere liberamente e autenticamente.

Per farlo dobbiamo conoscerci bene, a volte toglierci le maschere che indossiamo per apparire adeguati in ogni situazione.

 

APPARIRE ADEGUATI O ESSERE SICURI?

Mostrare un’immagine vincente o grandiosa agli occhi altrui, non equivale a essere sicuri.

Anzi, forse è l’esatto opposto.

Non c’è niente di più attraente di una persona autentica e in equilibrio con se stessa. Il percorso verso l’autenticità non è sempre semplice né indolore, perché espone al giudizio. E il giudizio contribuisce a renderci più insicuri.

 

Allora come ritrovare sicurezza e gioia nell’essere se stessi?

 

– Mettiamo a tacere il nostro giudice interiore. Gli altri non sono altro che lo specchio del nostro atteggiamento giudicante.

 

– Alleniamoci ad osservare e apprezzare: ogni giorno, per almeno 21 giorni consecutivi, per ogni persona nuova che incontriamo, elenchiamo mentalmente almeno 3 sue qualità positive. Questo esercizio è molto potente e diventerà un’abitudine!

 

– Prendiamo quotidianamente uno spazio per noi: 15 minuti di meditazione, una breve passeggiata, disegnare o dipingere in silenzio come se fossimo dei bambini… Usiamo questo tempo per ascoltare le nostre sensazioni e metterci in contatto con i nostri desideri.

 

– Quando manifestiamo un nostro parere o desiderio, osserviamo come reagisce il nostro interlocutore, ringraziandolo, senza entrare in conflitto. Come ci sentiamo? Siamo riusciti a manifestare noi stessi con sicurezza? Se proveremo una sensazione di pace e soddisfazione, la risposta sarà: SI!

 

 

Stefano Pigolotti

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