Indipendentemente dalle dimensioni, dal mercato di riferimento e dall’organizzazione delle risorse umane della tua azienda, potresti essere convinto di non aver bisogno di un percorso di coaching perché ne hai già effettuato uno di training (training in italiano vuol dire “formazione”). Si tratta di un errore molto comune, in imprese grandi e piccole, che spesso, oltre a confondere coaching individuale e team coaching, ritengono che training e coaching siano la stessa cosa.
Sono Stefano Pigolotti, e nella vita sono un mental coach. Oggi vorrei spiegarti cos’è il coaching, in cosa è diverso dal training e perché la combinazione di entrambi è necessaria per far crescere la tua impresa.
Differenze tra training e coaching
Cominciamo con il capire cosa vuol dire training: sono state date numerose definizioni di questo concetto, ma a me piace pensarlo come il percorso che permette ad una persona di passare dal “non lo so fare” al “lo so fare”. Al suo interno rientrano attività del tipo corso di formazione aziendale o attività di formazione personale che un’azienda decide di iniziare solitamente per preparare capi e dipendenti a ricoprire nuove mansioni.
Il significato di coaching invece è passare dal “lo so fare” al “lo faccio nel modo migliore”. È questo il senso del titolo che ho dato al mio manuale romanzato per distinguerlo dai tanti libri di mental coach tra cui potresti scegliere: Il tuo destino è sbocciare. Penso che il coaching voglia dire proprio questo: aiutare dirigenti e dipendenti a individuare la strada per far fruttare le conoscenze e le potenzialità che già possiedono, ma che non riescono ad esprimere perché sono bloccati da schemi imposti dall’esterno e ostacoli.
Ora che abbiamo chiarito questi aspetti, possiamo vedere – in sintesi – quali sono le differenze tra training e coaching:
Coaching | Training |
Migliora le tue conoscenze. | Aumenta le tue conoscenze. |
Viene prima la crescita professionale dell’individuo. | Vengono prima gli obiettivi aziendali. |
È un’attività che deve essere portata avanti preferibilmente in maniera individuale. | Per massimizzare i risultati del training, bisogna svolgerlo in gruppo. |
Con il coaching diventi un esperto del tuo settore di riferimento. | Con il training puoi diventare idoneo a rivestire una nuova posizione |
Presuppone una consulenza personale | Implicano delle direttive formali |
Il coaching migliora le conoscenze, il training si limita a fornirle.
Nel coaching viene prima la crescita professionale della persona, mentre nel training vengono prima gli obiettivi dell’azienda.
Il coaching si fa individualmente: il training in gruppo.
Con il coaching puoi diventare un esperto nel tuo campo: con il training puoi diventare idoneo a rivestire una nuova posizione.
Nel coaching viene fornita una consulenza personale: nel training vengono date delle direttive formali.
Perché ti serve un coach anche se sei già formato
A questo punto potresti chiederti: perché è importante investire sia nel training che nel coaching per portare la tua impresa a livelli di eccellenza?
Ti garantisco che anche il personale già formato ha bisogno di continuare a seguire un percorso di coaching motivazionale, perché al giorno d’oggi, non basta essere preparati e bravi nel proprio lavoro…bisogna essere i migliori.
L’ideale sarebbe affiancare un piano di training al sostegno di un business coach, così da poter contare su risorse umane competenti e con conoscenze aggiornate nel proprio campo, ma anche capaci di lavorare in team e di conciliare la propria motivazione con la missione dell’azienda.
Quest’ultimo punto in particolare è quello che io, come mental coach, chiamo forza consapevole: un legame virtuoso tra le potenzialità del singolo, i suoi obiettivi di crescita personale, e le esigenze del business. La chiave per il successo di qualunque impresa.
Stefano Pigolotti