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Come sviluppare la proattività

 

La proattività è sostanzialmente un atteggiamento mentale votato all’azione, un approccio anticipatorio orientato ad evitare o risolvere problemi, aperto al cambiamento.

Il proattivo pensa, prevede e agisce. A differenza del reattivo, che si concentra sul problema, il proattivo mette il focus sulla soluzione.

Il proattivo è intraprendente. Non subisce le situazioni, non sta in disparte, non aspetta gli eventi. Non coltiva visioni negative ma si muove alla ricerca di percorsi positivi.

Nei gruppi, nei luoghi di lavoro, nelle dinamiche personali, quello proattivo è un comportamento da protagonista.

Essere proattivi in effetti significa prendersi la responsabilità della propria vita. Invece di svicolare, di addossare agli altri le colpe di ciò che accade, di attendere aiuti o direttive o risposte esterne, la proattività è ciò che ci fa assumere il comando dei nostri giorni, delle nostre scelte, del nostro modo di agire.

Si tratta di una qualità davvero importante, di una skill estremamente ricercata e apprezzata. Non a caso è associata alle persone di successo.

Ad influenzarla è l’ambiente in cui cresciamo, l’educazione che riceviamo, la fiducia o la sfiducia che maturiamo.

Ma è anche una skill sulla quale possiamo lavorare e che possiamo potenziare.

 

Come concretamente svilupparla?

 

1) possiamo partire da una sorta di piccola organizzazione quotidiana che avvia un processo di abitudini efficaci: occuparsi delle piccole urgenze e incombenze senza rinviare. Questo modus operandi non solo ci evita l’accumulo di cose da sbrigare e lo stress correlato, gratifica la nostra solerzia e ci allena all’azione risolutiva;

 

2) possiamo imparare a fare ordine tra gli impegni, dandoci subito da fare per affrontare quelli più importanti. Questo tipo di approccio non è solo altamente produttivo, nel tempo è anche di grande sostegno psicologico e ci indirizza a un atteggiamento pratico capace di portare risultati e facilitare il raggiungimento di obiettivi;

 

3) il terzo passo utilissimo, proprio a proposito di obiettivi, è quello di addestrarsi alla pianificazione e alla valutazione periodica work in progress. A piccoli passi, ogni avanzamento ci restituisce la misura e il valore del nostro spirito di iniziativa e della nostra attività;

 

4) assai importante per sviluppare la proattività è poi allenarsi alla gestione dei problemi, alla sfida, all’accettazione del rischio. Possiamo andare per gradi, iniziare con piccoli problemi, ponendoci di fronte a sfide facilmente sostenibili per poi progredire e salire di livello;

 

5) migliorare la proattività significa anche dare adeguato spazio alla riflessione. Pensare a eventuali problemi che possono sorgere o a cambiamenti che possono intervenire in una situazione e studiare le mosse opportune per evitarli, per prenderli nella maniera migliore possibile, per essere pronti a reagire;

 

6) aiuta la proattività canalizzare energie e motivazioni. Invece di disperdere sforzi e forze o preoccuparsi per ciò che non dipende da noi o sul quale non abbiamo alcuna influenza, è necessario impegnarsi su quello che è alla nostra portata e possiamo portare a compimento.

 

7) per supportare il lavoro di potenziamento della proattività, quando siamo colti da un attimo di sconforto, quando governiamo male un’emozione negativa, quando si affaccia qualche ansia molesta, è un toccasana distrarsi con attività costruttive “ad effetto immediato”: un lavoretto manuale fai da te, lavare la macchina, riordinare un armadio.

 

 

Se ci poniamo obiettivi realistici, ci dedichiamo con costanza, teniamo a bada le emozioni negative, restiamo motivati e ci è molto più facile attivare un atteggiamento proattivo.

Ovviamente incide molto il contesto in cui ci relazioniamo e quindi più questo è stimolante più la nostra proattività sarà favorita.

Ma la sintesi migliore della proattività resta in noi, nella nostra decisione ottimista, positiva e attiva di essere artefici del nostro destino, di percepire il gusto dei risultati ottenuti con fatica, entusiasmo e determinazione, di vedere nei problemi la possibilità di trovare una soluzione.

 

Stefano Pigolotti

 

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