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Team coaching: quando l’unione fa la forza

Un’industria fortemente strutturata e un mercato del lavoro che privilegia la formazione specialistica possono farci credere che, per affrontare le sfide di business attuali, si debba fare affidamento su una gerarchia aziendale stratificata e una leadership unica.

Ma sono i fatti a smascherare questo falso preconcetto: la tua azienda si trova in difficoltà e spreca il potenziale delle sue risorse umane per gestire le conseguenze della globalizzazione e di un’agenda sempre più costituita da attività “non routinarie”? È sintomo che la tua impresa ha bisogno di ridefinire la leadership e la gestione degli impegni in senso collettivo, attraverso un percorso di team coaching.

 

Perché instaurare una leadership collettiva

In un mondo veloce e iperconnesso come quello di oggi, il livello di produttività per partecipare alla competizione tra aziende si è alzato, e anche la richiesta da parte del pubblico si è adeguata.

Sono Stefano Pigolotti, e nella mia esperienza come business coach ho avuto modo di constatare che sempre più spesso dipendenti, manager e vertici, per quanto senior e pieni di talento, non riescono da soli a realizzare dei progressi o ad ottenere risultati ottimali – neppure potendo contare su un personale competente e organizzato verticalmente in base a una netta suddivisione di ruoli e responsabilità.

Mi sono quindi chiesto quale fosse il limite in questi casi: è l’organizzazione aziendale che manca di efficienza, o la forma di organizzazione ad essere sbagliata?

La risposta è davanti ai nostri occhi: la concorrenza tra marchi nei vari segmenti di mercato mostra di premiare maggiormente la capacità di esercitare un pensiero laterale, ovvero di saper individuare più soluzioni alternative ad un unico problema. Le potenzialità di questa soft skill si realizzano in misura esponenziale quando provengono da un team improntato ad una leadership collettiva, capace di condividere le competenze dei singoli per conseguire un risultato maggiore della loro semplice somma.

 

A cosa serve il team coaching

Contrariamente al pensiero di molti imprenditori, non basta istituire un gruppo di lavoro per rispondere alla domanda crescente di prodotti e servizi sempre più complessi e originali. La chiave del successo è l’organizzazione di un team, che si differenzia dal gruppo di lavoro per il livello di interdipendenza – molto alto – instaurato tra i membri.

In un team, il numero dei componenti è strategicamente calcolato – tra 3 e 12 – per garantire la condivisione ottimale delle competenze dei singoli e impedire che si sviluppi la logica tipica dei gruppi di lavoro, per cui il singolo beneficia della collaborazione con gli altri solo per raggiungere più facilmente e rapidamente i propri obiettivi.

Il team coaching si concentra invece sul miglioramento della performance collettiva – in questo senso si può dire che l’unione fa la forza – attraverso una serie di passaggi concordati col coach:

 

1.

 

Progettazione e avvio: vengono chiariti la missione comune del gruppo e le attitudini che ogni partecipante può mettere in gioco per realizzarla.

 

2.

 

Riallineamento: i singoli imparano ad abbandonare il dualismo caratteristico dei gruppi di lavoro – dove ognuno percepisce il lavoro collettivo come separato dal lavoro svolto per conto proprio – e ad assumersi un ruolo duplice – per cui i momenti di lavoro in autonomia amplificano e integrano gli sforzi realizzati in condivisione col team.

 

3.

 

Conclusione: il team non si esaurisce nel successo ottenuto grazie al team coaching, ma si mostra disposto a proseguire verso nuovi traguardi, sempre più challenging e ambiziosi.

 

Al termine di questo percorso, potendo contare su una squadra attentamente selezionata e votata a uno scopo unico e di valore, l’impresa otterrà risultati a lungo termine, replicabili e migliorabili, al passo con le sfide del nostro tempo.

 

Parola di Stefano Pigolotti.

 

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