Iniziare un percorso di crescita personale e professionale non è sempre semplice, soprattutto quando non si conoscono gli strumenti a propria disposizione. Spesso, ad esempio, mi capita di parlare con clienti che non hanno ben chiara la differenza tra coaching e counseling: sicuramente entrambi potranno avere una loro utilità nel corso della propria vita, ma come si fa a decidere quale tra i due sia il sentiero più giusto da imboccare in un momento specifico della propria vita?
Il mio nome è Stefano Pigolotti, e nella vita sono un mental coach. Oggi vorrei spiegarti cosa è il coaching, in cosa si distingue dal counseling e fornirti gli strumenti necessari per aiutarti a scegliere l’approccio più indicato per le tue esigenze.
Che cosa è il counseling per Stefano Pigolotti
A prima vista, counseling e coaching possono apparire simili perché i professionisti che offrono questi servizi sfruttano abilità simili, come l’ascolto attivo, l’empatia, la capacità di creare relazioni e di costruire rapporti di fiducia. La mia esperienza, tuttavia, mi ha permesso di individuare una grande differenza sostanziale tra i due: la sfera d’azione.
Il counseling si focalizza sul “passato” di una persona: ti aiuta a gestire i conflitti personali, il dolore emotivo, le relazioni, e per questo motivo può essere accompagnato a una vera e propria terapia. Durante le sedute avrai a disposizione uno spazio protetto in cui lavorare sul tuo benessere emotivo concentrandoti sugli eventi e sulle difficoltà che hai vissuto in passato. Mi piace pensare che il counseling risponda a una domanda in particolare: perché? L’obiettivo è insegnarti ad acquisire maggiore consapevolezza dei tuoi sentimenti, in modo da permetterti di lasciarti alle spalle gli ostacoli della tua vita e sviluppare la giusta mentalità per intraprendere un percorso di crescita. In altre parole, si tratta solamente del primo passo da affrontare per prendere coscienza della volontà di migliorarsi.
Che cosa è il coaching
Ora che hai capito in cosa consiste il counseling, possiamo definire meglio ciò che invece caratterizza il coaching. Innanzitutto, ci tengo a sottolineare che il coaching si concentra principalmente sul “presente” di una persona: ti consente di ragionare sulle azioni da intraprendere sulla base dei risultati e degli obiettivi che ti prefissi, aiutandoti anche a comprendere il tuo potenziale. Il professionista con cui sceglierai di iniziare un percorso di questo tipo ti supporterà, quindi, nella definizione della strategia da seguire in modo che tu possa realizzarti a livello personale e professionale.
Per questo motivo, non è importante tanto ragionare sugli aspetti che hanno influenzato la tua vita in passato quanto riflettere sulle scelte che potresti compiere adesso per costruire il tuo futuro: lo scopo è fornirti tutti gli strumenti necessari affinché tu sia in grado di seguire la tua strada. Riallacciandomi alle “domande”, il coaching ti aiuta a capire cosa, come e quando – ovvero cosa fare per raggiungere i tuoi obiettivi, come farlo e quando potrai godere dei frutti del tuo lavoro.
Durante i miei corsi mi è capitato che venisse chiesto: “Stefano Pigolotti, quale è secondo te l’essenza del coaching?”. Proprio per rispondere a questa domanda, ho iniziato a proporre ai miei clienti quella che mi piace chiamare “metafora del cactus”. Come il cactus è una pianta estremamente resistente, capace di sopravvivere e prosperare in condizioni climatiche ostili, così anche noi dobbiamo essere in grado di trarre il meglio dalla nostra situazione di partenza – indipendentemente dagli ostacoli che abbiamo incontrato nella nostra vita – e crescere raggiungendo nuovi traguardi. In altre parole, il tuo passato non deve impedirti di essere padrone del tuo futuro: segui l’esempio del cactus e ricordati che Il tuo destino è sbocciare.
Stefano Pigolotti